candeggio nobilitazione e finissaggio 17 Febbraio 2020

Le aziende di finissaggio e nobilitazione tessile spesso si specializzano solo su alcuni trattamenti e forniscono i loro servizi solo su grandi quantitativi di tessuto: questo approccio non è sempre soddisfacente per i clienti, perché nell’ambito della moda hanno frequentemente bisogno di preparare collezioni differenziate e soddisfare il bisogno di un rapido ricambio dei prodotti sugli scaffali.
Da oltre 35 anni, Texcene offre un’ampia gamma di macchinari per realizzare trattamenti di finissaggio e di nobilitazione di alta qualità, curando tutte le lavorazioni che un cliente potrebbe richiedere in un solo polo produttivo e fornendo soluzioni personalizzate adatte anche a bassi quantitativi di merce.
La nostra offerta comprende anche il candeggio, sia come trattamento preparatorio che come processo volto esclusivamente al risultato finale. Il candeggio, infatti, elimina le sostanze coloranti dalle fibre di filati e tessuti, sia naturali che artificiali, per soddisfare due esigenze distinte.
Da una parte, molti materiali presentano impurità: perfino il cotone, che nel nostro immaginario è l’immagine del bianco per eccellenza, nella sua forma naturale ha sfumature giallastre! Il candeggio permette quindi di ottenere un bianco puro impiegando apposite sostanze che agiscono sulla struttura chimica dei coloranti per renderli solubili in acqua e quindi rimuovibili semplicemente con il lavaggio.
La scelta di queste sostanze dipenderà dalla natura del materiale trattato: per le fibre vegetali si possono usare riducenti a base di zolfo (acido solforoso, bisolfito di sodio, anidride solforosa, …), di ossigeno (perossido di sodio, perossido di idrogeno, …) oppure di cloro, mentre le fibre animali richiedono per forza l’uso dei perossidi.
In questo secondo caso, il processo è in generale più complesso perché servono varie precauzioni per mantenere inalterate le altre proprietà di questo materiale, decisamente più delicato rispetto a quello vegetale. Il candeggio deve essere infatti seguito da un trattamento con anticloro a base di sodio per conservare la forza delle fibre e da una diluizione in coloranti azzurri per eliminare eventuali tracce gialle risultanti dagli step precedenti.
Una volta ottenuto il livello di purità del bianco desiderato, si può avere già un prodotto finale (capi bianchi, batuffoli di cotone, …) oppure un tessuto pronto a essere sottoposto a ulteriori trattamenti.
Per esempio, il candeggio è importantissimo prima di effettuare la tintura, perché previene interazioni indesiderate tra i coloranti impiegati e le impurità cromatiche delle fibre di partenza. Il candeggio deve così comprendere lavaggi accurati, per impedire che le sostanze inizialmente utilizzate per alterare la struttura chimica e ottenere il bianco non compromettano la successiva tintura.
Quello descritto finora è il processo industriale, che Texcene effettua utilizzando un Candeggio Kusters in altezza 3400 compreso di spazzolatrice Osthoff, ma esiste anche la sua controparte naturale, che veniva impiegata prima dell’industrializzazione: nella cosiddetta sbianca a prato, i tessuti vengono distesi su prati umidi, innescando naturalmente reazioni chimiche grazie alla luce solare. Ancora oggi questo approccio viene impiegato per i tessuti più delicati, ma risulta inevitabilmente più lungo rispetto a quello chimico.
Combinando la sbozzima, la spazzolatura e il candeggio in un unico ciclo, Texcene effettua questo processo diminuendo sensibilmente l’impatto ambientale e garantendo qualità e velocità della lavorazione: scopri di più contattandoci.